La salute dei capelli e del cuoio capelluto è spesso lo specchio del nostro benessere generale. Quando si manifestano problemi come caduta eccessiva dei capelli, forfora persistente o cuoio capelluto irritato, è fondamentale affidarsi a una figura specializzata: il tricologo. Vediamo insieme come si svolge una visita tricologica e quali test possono essere eseguiti.
Cos’è la tricologia?
Molti pazienti si rivolgono al tricologo a causa di:
- Stili di vita poco salutari (stress, cattiva alimentazione, mancanza di sonno)
- Uso prolungato di prodotti per capelli inadeguati
- Presenza di patologie sistemiche
- Condizioni cutanee come dermatite seborroica, psoriasi, alopecia, follicolite, forfora eccessiva, secchezza o eccessiva untuosità di cute e capelli
Attraverso la visita tricologica, il medico può identificare le cause scatenanti e proporre un piano terapeutico adeguato.
Le fasi della visita tricologica
La visita si compone di vari momenti, ognuno fondamentale per arrivare a una diagnosi precisa:
1. Colloquio iniziale e anamnesi
Il primo passo consiste in un colloquio conoscitivo in cui il tricologo raccoglie informazioni sulla storia clinica del paziente, lo stile di vita, le abitudini alimentari, l’utilizzo di prodotti cosmetici e la familiarità con patologie del cuoio capelluto.
2. Analisi del capello e del cuoio capelluto
Una volta raccolti i dati, si procede con l’analisi dei capelli e della cute tramite strumenti specifici, tra cui:
Tricogramma
Un esame approfondito del capello che permette di analizzare il suo ciclo di crescita, lo stato di salute e la presenza di anomalie.
Altri test diagnostici:
- Wash test: misura la quantità di capelli persi durante il lavaggio. Dopo tre giorni senza shampoo, si effettua un lavaggio monitorato con raccolta dei capelli caduti su una garza.
- Pull test: valuta la resistenza dei capelli alla trazione, utile per identificare condizioni come il telogen effluvium.
- Sebotromia: misura la produzione di sebo del cuoio capelluto per individuare squilibri tra secchezza e untuosità.
- Tricometria: analizza il diametro del capello per rilevare eventuali segni di assottigliamento o debolezza.
Questi esami permettono di ottenere un quadro completo e preciso della situazione del paziente, aiutando il medico a prescrivere terapie mirate ed efficaci.
Tricoscopia: diagnosi digitale avanzata
Negli ultimi anni, la tricoscopia ha rivoluzionato il modo di eseguire diagnosi tricologiche. Si tratta di una tecnica non invasiva che consente di osservare in dettaglio capelli e cuoio capelluto tramite un videodermoscopio digitale.
Come funziona la tricoscopia digitale?
Il dispositivo viene appoggiato sulla cute e, senza alcun dolore o fastidio, fornisce immagini ad alta definizione della struttura del capello, della microcircolazione e degli osti follicolari. Le immagini vengono archiviate per monitorare nel tempo l’evoluzione del disturbo e l’efficacia del trattamento.
La tricoscopia è particolarmente utile nella diagnosi di:
- Alopecia androgenetica (soprattutto femminile)
- Alopecia areata
- Alopecia cicatriziale (es. da lupus)
Conclusioni: perché è importante rivolgersi al tricologo
La tempestività è fondamentale quando si tratta di problemi ai capelli. Intervenire nelle fasi iniziali può fare una grande differenza nella riuscita delle terapie. Una visita tricologica accurata, supportata da test specifici e strumenti diagnostici avanzati come la tricoscopia, rappresenta il primo passo verso il recupero della salute del cuoio capelluto e della bellezza della chioma.